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Il boudoir nelle case chiuse: dalla toilette al trucco

Il boudoir nelle case chiuse: dalla toilette al trucco

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Lampade d’epoca illuminano specchi, velluti, merletti, drappeggi e broccati dalle tinte forti e scure. L’ambiente ovattato dei salottini delle maison d’alto bordo, lascivo e peccaminoso, è avvolto dall’inebriante visione delle silhouette delle “belle signorine”. Figure quasi eteree, eleganti e indolenti, maliziose inquiline delle case chiuse ricevono e intrattengono i propri ammiratori stuzzicando desideri e fantasie.

Regola fondamentale delle case è un’attenta e scrupolosa preparazione che parte dall’igiene personale e termina con trucco e parrucco. Momento cardine della fase di preparazione è la toletta, poiché un’igiene impeccabile garantisce prestazioni migliori e, pare, anche virtù profilattiche.

Si inizia con la toletta quotidiana, che viene effettuata prima dell’arrivo dei clienti, compito fondamentale per le coquettes e anche momento di distrazione che segna l’inizio dei preparativi per la serata. Nelle loro stanze le ragazze praticano il bidet, – dal termine francese che indica anche il pony, perche le donne lo cavalcano, come fosse, appunto, un cavallino – un’invenzione tutta rococò, comoda evoluzione di una bacinella, sagomato secondo la forma del numero 8, spesso quello mobile a 3 piedi che si estrae al bisogno. Dopo essersi accuratamente lavate con acqua e aceto (che si diceva scongiurassero i pericoli di una gravidanza), le signorine procedono alla visita medica e, periodicamente, a quella ginecologica su disposizione delle autorità sulle medesime case, obbligatoria per attestare la buona salute delle ragazze ed evitare il contagio di malattie come epatite e sifilide. Spesso sono le stesse maitresse a richiedere i servigi del medico, poiché una ragazza malata comportebbe un’inevitabile interruzione dell’attività da riprendere ‘sine die’. In molte case le signorine posseggono «un set per verificare la presenza di malattie veneree attraverso l’esame di una goccia di sangue».

Le rigidissime norme igieniche si estendono anche ai clienti delle case che devono mantenere un’igiene personale pressoché impeccabile. Con l’aggiunta di un piccolo extra anche gli avventori possono usufruire di bidet caldi, acqua di colonia e asciugamani di seta. 

Terminata la preparazione, le inquiline di casa si apprestano a scendere. Avvolte dal fascino delle luci soffuse dei salotti, conducono gli amateurs nell’intimità delle loro stanze. Si muovono lente e sinuose, sfruttando la “magica luminosità delle lampade” o dei fasci di “luce cruda” che fanno risaltare al buio i loro volti sapientemente di truccati. Occhi dipinti di blu e nero, rossetti infuocati, cipria color pesca alle guance, manicure e pedicure appena fatta.

Il loro aspetto, curato nel dettaglio, è studiato per esaltare i loro corpi voluttuosi, che renda queste “dispensatrici di piacere” riconoscibili nell’anonimato, favolose ma dimenticabili. Coordinati intimi di pizzo nero dalle linee abbondanti, vestagliette di seta trasparenti dagli spacchi generosi, corsetti aderenti, sottovesti morbidissime, costumi da bagno a due pezzi, ai quali vengoni applicate curiose gonnelline che evitano il contatto della pelle con sedie e divanetti usati dai clienti e – ancora – brillanti preziosi e un inconfondibile profumo.

A passi lenti si specchiano sedute al proprio boudoir, semplice nell’aspetto ma caratterizzato da alcuni specifici oggetti: biancheria intima particolare, cappelli, “ondulacapelli” ma soprattutto saponi, spazzole, profumi, ciprie, smalti, tinte per le labbra e la pompetta di profumo che ogni ragazza non dimentica mai di spruzzarsi prima e dopo ogni prestazione. Sfarzo, vizio e lussuria.

Professioniste dispensatrici di illusione trasportano i propri clienti in una dimensione quasi onirica in cui, attraverso il sesso e la stimolazione dei sensi, rientrano in contatto con la propria essenza, in cui riscoprono il potere di piacere e piacersi. E cosa è in fondo qualche spicciolo in cambio di un sogno più vero della vita reale? Sesso e denaro come merce di scambio. Un mercato, quello dell’amore mercenario, che rispecchia vizi, virtù e bisogni della società.

di Carmela Corso

_____________________________ PROMO EVENTO _____________________________

Palermo a luci rosse | 21 e 27 febbraio 2016

Info e prenotazioni: 320.2267975 – [email protected]

Un viaggio alla scoperta dei luoghi del proibito, di antichi bordelli, di poteri e subalternità sociale ma soprattutto di maliziosi segreti delle belle “signorine”, dispensatrici di piacere. Un viaggio sul fenomeno della prostituzione, dalle Veneri ericine alla legge Merlin. Un itinerario seducente e passionale sulle tracce di prostitute, donne di mal’affare, lenoni, case chiuse e pratiche amatorie, attraverso racconti, testimonianze, aneddoti piccanti e divertenti. Una passeggiata intrigante e ricca di fascino sul mestiere più antico del mondo e sui luoghi del piacere.

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