17 ottobre 2015
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta nasce a Vienna il 2 novembre 1755 da Francesco I e da Maria Teresa, in un momento cruciale della storia della corona austriaca. Cresce felice e spensierata nei fasti di Schonbrunn, coccolata e viziata, in modo quasi atipico rispetto ai suoi fratelli e sorelle già istruiti con estremo rigore, sin dall’infanzia, ai sacrifici e ai doveri di corte. Nel tentativo di cementare la nuova e traballante alleanza politica tra la corona austriaca e quella francese, la giovane Maria Antonietta viene data in sposa all’arciduca Luigi Augusto, futuro Luigi XVI, all’età di 15 anni. Quattro anni dopo, Maria Antonietta diventa regina di Francia. La formale vita di corte annoia la giovane regina, sempre alla ricerca di nuovi svaghi e divertimenti. Impreparata e inadeguata a svolgere il ruolo di guida morale e politica di un regno, Maria Antonietta intreccia relazioni ed amicizie sbagliate. La frivolezza del suo carattere, l’aperto disinteresse per le problematiche sociali, gli scandali, le folli spese a carico della corona, i favoritismi e l’incapacità di gestire il potere le inimicano presto i favori dell’antica nobiltà e del popolo che diffonde dicerie e maldicenze sul suo conto. Dissoluta, frivola, viziata e viziosa… la straniera, l’austriaca… sono solo alcuni degli appellativi con cui veniva additata. Anche negli anni della maturità, nei quali avrebbe mostrato più senso di responsabilità e di riflessione, non sarebbe riuscita a cancellare, di fronte all’opinione pubblica, l’immagine di «donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice».
Gli anni a seguire segnano un periodo nero per la giovane regina, vittima di una serie di lutti e travolta, nell’estate del 1789, dalla crisi politico-economica che aveva investito la Francia negli anni precedenti e che sfocia nello scoppio della rivoluzione francese. Quando il 14 luglio viene assalita la Bastiglia molti nobili abbandonano il paese, ma i reali scelgono di rimanere a Versailles. Ad inizio ottobre anche il palazzo reale subisce l’assedio dei rivoltosi che prelevano la regina e la famiglia e trasferita a Parigi nel palazzo delle Tuileries. Temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, la regina tenta la fuga verso i Paesi Bassi austriaci, ma, a pochi chilometri dal confine, presso Varennes, viene riconosciuta, arrestata e riportata a Parigi, accusata di tradimento verso il popolo francese. Il 10 agosto 1792 la famiglia reale subisce nuovamente l’arresto con l’accusa di tradimento. Il 21 gennaio dell’anno successivo Luigi XVI viene processato e condannato alla ghigliottina. Da questo momento per la regina inizia il periodo più duro della sua prigionia, durante viene trasferita nella prigione della Conciergerie, dove si ammala e subisce la separazione dai figli.
Il 14 ottobre, portata davanti al Tribunale rivoluzionario, viene processata e condannata per «esaurimento del tesoro nazionale», «intrattenimento di rapporti e corrispondenza segreti» con il nemico (l’Austria e i filomonarchici) e «cospirazioni contro la sicurezza nazionale ed estera dello Stato». Il 16 ottobre 1793 viene ghigliottinata al grido di “Viva la Repubblica!” e sepolta in una fossa comune. Le sue spoglie verranno ritrovate solo più tardi, il 18 gennaio 1815 e inumate, insieme a quelle del marito, nell’abbazia di Saint-Denis attraverso una processione solenne in memoria della “regina martire”, vittima del regicidio da parte del suo popolo.
Icona di bellezza e di uno stile troppo distante dalla realtà che la circondava, ostile ad ogni compromesso con le idee liberali e accesa sostenitrice del diritto divino dei re, Maria Antonietta è stata, senza alcun dubbio, uno dei personaggi più iconici e importanti della storia di Francia, vittima delle sue debolezze e di giochi di potere più grandi di lei. Quale che sia l’opinione sul vissuto della sovrana e del suo tragico destino, sicuramente resta una delle vicende private e pubbliche più drammatiche della storia moderna.
di Carmela Corso