Maurits Cornelis Escher. Il maestro dell’illusione e il suo amore per la Sicilia

Maurits Cornelis Escher. Il maestro dell’illusione e il suo amore per la Sicilia

Incisore e grafico, Maurits Cornelis Escher (Leeuwadrden, 17 giugno 1898 – Laren 27 marzo 1972) è, senza dubbio, uno degli artisti più affascinanti dell’era moderna; genio visionario ha saputo dar vita ad un universo dalle mille sfaccettature, dedito all’esplorazione di un infinito in cui scienza, matematica e fisica si incastrano come pezzi di un puzzle assai più ampio e complesso.

Come molti altri artisti di fama mondiale prima di lui, anche Escher compie svariati viaggi in giro per l’Europa durante i quali può saziare la sua sete di avventura e conoscenza perdendosi nelle trame di paesaggi e architetture che studia quasi con bramosia. È durante uno di questi viaggi che arriva in Italia, ancora giovanissimo, insieme alla famiglia, che tenta così di curare le sue inspiegabili tendenze depressive. È amore a prima vista.

Rimasto letteralmente folgorato dalla Sicilia, dalla bellezza e dai giochi di luci, spazi e geometrie, decide di rimanervi per lunghi periodi compiendo numerosi tour da solo e in compagnia della moglie Jetta, durante i quali prendono vita labirinti, incastri e illusionismi.

Durante la permanenza nell’isola, ispirato dai templi di Segesta, dal chiostro di Monreale e dalla pietra vulcanica di Catania, realizzando magnifiche suggestioni della sintesi tra scienza e arte.

«Era la natura selvaggia e, oserei dire, sfacciata del Meridione a essere motivo di attrazione. – scriverà nei suoi diari – Non solo il cielo più azzurro del mare in una gara senza fine, ma anche una terra primitiva e movimentata, percorsa da anfratti inaspettati che dilagano nelle viscere di una madre che non svelerà mai i suoi segreti».

articolo di Carmela Chiara Corso