Nelson e Bonaparte. L’intervista doppia

Nelson e Bonaparte. L’intervista doppia

Interviste impossibili

Rigido e fedele servitore della corona il primo, alla testa della più grande ammiraglia del suo tempo; spregiudicato generale e ambizioso uomo di potere il secondo, a capo di uno degli Stati più potenti d’Europa. Horatio Nelson e Napoleone Bonaparte, due uomini, due icone in eterna rivalità come i loro paesi d’origine, protagonisti – ciascuno a proprio modo – di una delle pagine più importanti della storia moderna a confronto in un’improbabile intervista doppia.

Raccontateci qualcosa di voi.

Nelson Nacqui il 28 settembre 1758 in un piccolo villaggio nel Norfolk, Gran Bretagna. Fui decorato ammiraglio e fedele servitore della corona britannica. Combattei in alcune delle più importanti battaglie della storia riportando numerose vittorie che mi valsero l’appellativo di eroe nazionale.

Bonaparte Storici e storiografi mi dipingono come “grande uomo di guerra e uno dei più grandi strateghi della storia”. Nativo di Ajaccio, da una nobile famiglia corsa, per volere di mio padre Carlo Maria mi dedicai giovanissimo alla carriera militare durante gli anni della Rivoluzione. Dopo i successi militari in Italia e in Egitto, iniziai la mia ascesa politica che mi portò ad essere imperatore di Francia, Presidente della Repubblica Italiana e Protettore della Confederazione del Reno, fino alla mia debacle nel 1814.

Due carriere militari distinte, entrambe importanti e gloriose, iniziate da giovanissimi, che tracciano i contorni di due “signori della guerra”.

Nelson Fui iniziato alla carriera militare all’età di dodici anni. Entrato in marina partecipai alla spedizione nelle Indie, in Nicaragua, in Canda e di nuovo nelle Indie, distinguendomi per le mie abilità di stratega. All’età di trentacinque anni fui messo al comando HMS Agamemnon durante la guerra contro la Francia rivoluzionaria. L’esito positivo della battaglia e gli onori che ne seguirono mi portarono a servizio dei Borbone nel Mediterraneo e, successivamente, in Egitto contro Napoleone. Partecipai alle guerre di indipendenza delle colonie americane contro la madre patria Inghilterra e all’ultima battaglia napoleonica a Capo Trafalgar. Battaglie importanti per l’esito della storia così come lo conosciamo che potrebbero, a ragione, definirmi un “signore della guerra”, si.

Bonaparte La mia carriera militare ebbe inizio agli albori della Rivoluzione Francese. Una carriera che potremmo senza ombra di dubbio definire folgorante. Ottenni la nomina a sottoluogotenente già all’età di sedici anni, salendo in grado solo pochi mesi dopo. Allo scoppio della Rivoluzione ero già ufficiale. Mi unì al movimento rivoluzionario corso in qualità di tenente colonnello della Guardia Nazionale. Sedai numerose rivolte in città come Marsiglia, Tolone e Lione. Combattei in prima linea nella campagna d’Italia e nell’ancor più gloriosa campagna d’Egitto, riscuotendo la meritata vittoria fino alla sconfitta subita, per mano dell’ammiraglio Nelson, sulle sponde del Nilo. Una volta tornato in patria decisi di mettere da parte la carriera militare per dedicarmi a quella che ho sempre reputato essere il mio più grande talento: la politica.

Francia e Gran Bretagna, due nazioni eternamente in conflitto. Quali le cause di una così atavica rivalità?

Nelson Le cause del conflitto tra due grandi potenze come Gran Bretagna e Francia sono da ricercare nel sentimento di indipendenza e fierezza della prima nei confronti di una nazione moralmente dissoluta e politicamente instabile e fragile.

Bonaparte La realtà è che gli inglesi non hanno mai accettato l’idea che siano stati gli avi francesi a valicare per primi la manica e conquistare le tristi e grigie terre d’Inghilterra. Quale che sia il loro sentimento di rivalsa, il resto è storia

Egitto e Trafalgar. Due battaglie che vi hanno visto l’uno contro l’altro, vittoriosi e sconfitti a fasi alterne. Quale tra queste considerate la più ostica?

Nelson Ogni battaglia ha il suo grado di difficoltà. Bisogna saper calcolare imprevisti e cambi di strategie e alleanze. Ambe due hanno messo a dura prova le mie abilità, un blocco navale nel primo caso e l’iniziale inferiorità numerica nel secondo. Ad ogni modo dico Trafalgar, durante la quale dovetti abbandonare le ortodosse tecniche di guerra e tentare il tutto per tutto con schemi e piani rischiosi mai testati prima.

Bonaparte Non posso che dire Trafalgar che, ahimè, mi vide in seguito costretto al triste esilio. Pur tuttavia, la campagna d’Egitto fu una delle imprese più difficili ma senza dubbio più gratificanti della mia vita.

Emma e Giuseppina, due affascinanti e potenti che hanno avuto un grande impatto nelle vostre private e pubbliche.

Nelson Non mi ha mai arrecato piacere parlare del mio privato. Ciò nonostante, Lady Emma fu certamente la donna della mia vita. Donna dalla folgorante grazia, bellezza e personalità, la amai più di ogni altra e a lei dedicai i miei ultimi istanti. Fu un amore intenso e ostico, il nostro, reso ancora più difficile dal gran ciarlare che si fece nei salotti dell’aristocrazia, essendo la mia lady figura pubblica, ammirata e invidiata dai più.

Bonaparte La mia Giuseppina… donna unica nel suo genere. Creola, nata Tascher. Quando la conobbi era vedova del generale Beauharnais. Ricordo ancora la prima volta che incontrai il suo sguardo… era bellissima, spumeggiante, allegra… tutto quello che un uomo potrebbe desiderare: l’amai molto tanto da incoronarla mia imperatrice. E si, divorziai da lei per sposare Maria Luisa d’Asburgo ma si trattò di un accordo politico, il ricordo dell’adorata Giuseppina mi accompagnò sempre.

Se doveste descrivervi in tre parole, quali sarebbero?

Nelson Rigore, dovere, onore.

Bonaparte Sagacia, ambizione, potere.

Un personaggio storico al quale vi ispirate.

Nelson Oliver Cromwell: uomo, condottiero e politico dalla grande levatura morale, leale servitore della monarchia.

Bonaparte Caio Giulio Cesare, uno dei più importanti uomini della storia: stratega, abile politico e grande trascinatore di masse. Sapeva cosa voleva e come ottenerlo: un esempio da emulare.

Una cosa che invidiate l’uno dell’altro.

Nelson L’essere un grande comunicatore.

Bonaparte Lady Hamilton.

Potere è?

Nelson Qualcosa di cui troppo spesso si ignora il significato.

Bonaparte Tenere nella propria mano le paure di qualcun altro e mostrargliele!

Quanto costa essere immortali?

Nelson È un onere che ci impegna nei confronti dei posteri e che va al di là del tempo. È l’obbligo di dover essere d’esempio ai posteri, affinché chi verrà dopo di noi possa imparare dalle nostre azioni e gettare le basi di un futuro migliore.

Bonaparte Costa tanto. Costa il coraggio di mettere la propria vita in gioco, di lottare per vincere e di saper accettare la sconfitta. Sono immortale per via delle mie esattezze e dei miei sbagli, delle mie vittorie e delle mie sconfitte. Sono immortale e augurerò sempre lunga vita ai miei nemici perché possano assistere al mio trionfo immutabile e indelebile.

di Carmela Corso

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