Sesso à la carte, bordelli, conturbanti signorine. Un tuffo nei vecchi luoghi del piacere, le case chiuse, i vizi e i peccati di una Palermo antica e affascinante. Questo e altro nel menù di “Palermo a luci rosse. Eros, vizi, peccati e case chiuse”.
Un viaggio storico – antropologico sul fenomeno della prostituzione, alla scoperta delle antiche tracce dei luoghi del proibito, tra bordelli, poteri e subalternità sociale ma soprattutto storie vere di meretrici, dispensatrici d’amore e illusioni, che si snodano tra le arterie e i vicoli del centro storico, perché “per conoscere una città bisogna prima osservare le sue puttane. Esse sono la rappresentazione più vera dei vizi e dei desideri di un popolo”.
Tracciare la storia della prostituzione del territorio palermitano, uno dei mestieri più antichi del mondo, non è certo cosa semplice in quanto affonda le radici in tempi lontanissimi ed è testimoniata presso quasi tutti i popoli.
Partendo, dunque, dalla porneus sacra delle veneri ericine al 1958, anno dell’entrata in vigore della legge Merlin, racconteremo la storia della città, attraverso testimonianze e aneddoti, le rappresentazioni e le evoluzioni sociali della prostituzione, le storie di celebri prostitute, di malfamate e di altre donne; di lenoni, di antiche case di piacere e pratiche amatorie, in equilibrio tra leggerezza e riflessione sociale. Un itinerario seducente e passionale; una passeggiata intrigante e ricca di fascino sul mestiere più antico del mondo.
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