I 10 detective più famosi della letteratura
Il mondo dei romanzi gialli e dei thriller polizieschi, pullula di personaggi dotati di un tale spirito di osservazione, di una razionalità così puntuale e affascinante e una personalità talvolta schematica, a volte cinica, altre ancora più sensibile, passati alla storia e consacrati nell’immaginario collettivo. Nulla sfugge al loro intuito e l’assassino, per quanto bravo e attento possa essere, sa di avere le ore contate. Se quella tra gli iconici Holmes – Poirot, maestri dell’investigazione, appare come la sfida definitiva, quali sono i investigatori più famosi regalati dalla letteratura al grande pubblico?
SHERLOCK HOLMES
«Una volta tolto l’impossibile, quel che rimane,
per quanto improbabile, è la verità»
Come non iniziare dal mitico Sherlock Holmes, personaggio nato dalla penna dello scrittore scozzese Arthur Conan Doyle, probabilmente il più celebre detective della letteratura di tutti i tempi, simbolo di grandissimo acume e di ragionamento deduttivo. Alto e magro, sensitivo e nervoso, ama la pipa e suonare il suo violino. Grande osservatore, acuto e attento anche al più piccolo dei dettagli, vive le sue giornate analizzando tutto quello che trova. Insieme al fedele collaboratore Watson, suo narratore e biografo, si cimenta in numerose indagini coinvolgendolo nei suoi ragionamenti e rendendolo partecipe delle sue conclusioni – talvolta apparentemente assurde – che si rivelano sempre esatte. Celebre la frase: “Elementare, mio caro Watson!”, diventata antonomasia di qualcosa di ovvio o evidente.
AUGUSTE DUPIN
«La verità non è sempre in fondo ad un pozzo»
Capostipite del genere giallo, la creatura di Edgar Allan Poe, può essere considerato a pieno titolo il padre di tutti i detective, antenato di quel celebre Sherlock che tanto ha appassionato i lettori di tutto il mondo. Il suo è un carattere puramente analitico, il suo ragionamento matematico, scientifico, in cui intuizione e deduzione si alternano all’osservazione. Indaga per il puro piacere di indagare, destreggiandosi con facilità laddove la polizia fatica a trovare soluzioni, analizzando gli indizi come pezzi di un puzzle da ricomporre nel giusto ordine. Malgrado un filo di malinconia che lo contraddistingue non manca di senso dello humor, capace di sorridere di fronte alla cecità umana.
HERCULE POIROT
«Mi chiamo Hercule Poirot e sono probabilmente
il miglior investigatore al mondo»
Frutto del genio creativo della scrittrice britannica Agatha Christie, Hercule Poirot, il piccolo e buffo detective belga dai baffi impomatati e maniaco dell’ordine, è, a ragione, uno dei detective più famosi e amati al mondo, protagonista di una lunga serie di racconti e romanzi. Dotato di calma, riflessione e precisione è un uomo metodico, rigido e preciso, tanto nella vita quanto nei ragionamenti. Attento e sensibile alle sfumature dell’animo umano, non ammette l’esistenza dell’inspiegabile. È molto sicuro di sé e delle sue “celluline grigie” di cui ama vantarsi. Ha un fiuto straordinario che lo porta a risolvere casi all’apparenza irrisolvibili.
PHILIP MARLOWE
«Nulla dice addio come una pallottola...»
Creato dallo scrittore statunitense Raymond Chandler, Marlow è il tipico poliziotto privato, cinico, solitario, quasi tendente alla misoginia, che tanta di mettere ordine a modo suo in una società corrotta, caratterizzata da squali della finanza, ricchi arroganti, poliziotti corrotti e dark ladies, dove anche la giustizia ordinaria sembra essersi arresa. Assiduo frequentatore dei bassifondi metropolitani, difende umiliati e offesi. Duro di carattere, a prima vista quasi egoista, si dedica anima e corpo al suo lavoro in cui si rivela preciso e accurato rifiutandosi di utilizzare armi di ordinanza.
JULES MAIGRET
«È conoscendo meglio la vittima
che in genere si scopre l'assassino»
Apparso per la prima volta nel 1929 nei romanzi di Georges Simenon, l’ispettore Maigret ha rivoluzionato il genere del giallo “all’inglese”. Tipico borghese parigino, conduce una vita normale insieme alla moglie Henriette. La sua forza investigativa sta nell’immedesimazione: si lascia coinvolgere nei fatti, si immerge nelle atmosfere dei luoghi in cui sono stati commessi i delitti, cercando di comprendere la personalità e le motivazioni umane che portano al misfatto.
MISS MARPLE
«Il mio passatempo è sempre stato la natura umana.
Così varia e così affascinante »
Miss Jane Marple è l’anziana e geniale protagonista dei romanzi di Agatha Christie, appassionata di birdwatching, cucina e giardinaggio col piglio dell’investigazione. Simpatica e benvoluta dalla sua comunità si autodefinisce una “osservatrice della natura umana”, è pacifica, curiosa, furba, ironica con l’attitudine al pettegolezzo, utile nella risoluzione dei casi di omicidio apparentemente più intricati. Saltuariamente, nelle sue avventure, appaiono il nipote scrittore Raymond West, a cui lei è molto affezionata, e la moglie, che si presentano come persone scettiche e restie a prendere atto delle doti dell’astuta vecchina.
NERO WOLFE
«Nella vita tutto, tranne la coltura delle orchidee,
deve avere uno scopo»
L’americano Rex Stout è la mente dietro la nascita di Nero Wolfe, investigatore montenegrino attivo nella New York anni ’30. Metodico e sedentario, ama la buona cucina (principale ragione del suo abbondantemente sovrappeso). è dotato di una logica deduttiva, che gli permette di riuscire ad arrivare alla risoluzione dei casi senza muoversi dal suo studio, dove coltiva orchidee di cui cerca di indagare il mistero. Misogino e schivo, delega l’azione a Archie Goodwin, suo braccio destro, che a differenza di lui ha da sempre un debole per il gentil sesso.
HARRY HOLE
«L'intuizione non è altro che la somma di tante cose piccolissime,
ma assolutamente concrete, cui il cervello
non è ancora riuscito a dare un nome»
Nato dalla penna dello scrittore norvegese Jo Nesbø, fa la sua prima apparizione nel 1997. Poliziotto rude, alcolizzato e talvolta anche dedito al consumo di sostanze stupefacenti, si distingue per il suo forte acume investigativo, senso della giustizia e metodi, spesso poco ortodossi.
ELLERY QUEEN
«Per me una ruota non è tale se non può girare...»
Investigatore dilettante, appartenente alla ricca borghesia, Ellery Queen (pseudonimo degli scrittori Frederic Dannay e Manfred B.Lee), è un giovane giallista dalla mente lucida e analitica, che collabora col padre ispettore capo della squadra Omicidi della polizia di New York, risolvendo tutti i suoi casi. Dotato di un’intelligenza brillante e tagliente è caratterizzato da un profondo interesse verso i crimini fuori dell’ordinario, e da un atteggiamento un po’ snob nei confronti di chi lo circonda.
IL COMMISSARIO MONTALBANO
«La massima fortuna che un omo può aviri nella vita
è quella di non arrivare mai a un punto di disperazione
dal quale non puoi tomare narrè»
Ultimo ma non in ordine di importanza il nostrano Salvo Montalbano, l’atipico commissario creato dal compianto Andrea Camilleri, senza dubbio l’investigatore più amato e celebre della letteratura italiana. Siciliano doc, Salvo Montalbano, commissario del piccolo paesino di Vigata, parla spesso in dialetto, ama la buona cucina (soprattutto i cannoli e la pasta ‘ncaciata di Adelina) e le buone letture; è testardo, dal carattere a volte scontroso ma senza dubbio onesto. Ha uno spirito solitario, a tratti selvatico, ama indagare da solo malgrado possa contare sull’appoggio del suo vice e degli uomini del commissariato. Scioglie abilmente complessi intrighi, sfuggendo alle trappole grazie al suo ingegno. Vicino ai deboli, ha un forte senso per la giustizia che, a volte, declina secondo un suo personalissimo modo di vedere. Sensibile al fascino femminile ma poco avvezzo ad accasarsi, è innamorato della bella Livia, con la quale porta avanti una longeva relazione a distanza.
Se siete appassionati del genere giallo non perdetevi la possibilità di calarvi nei panni del detective, giocate con noi e risolvete un nuovo caso di “Crime Night “
articolo di Carmela Chiara Corso