Auschwitz 1945
Lo sgombero e l’orrore Mercoledì, 17 gennaio 1945. L’Armata Rossa avanza veloce. L’arrivo in Polonia, a circa 200 km da Auschwitz, mette in allarme l’intera compagine tedesca. Le SS sentono il nemico sempre più vicino e, minacciate, ordinano lo sgombero del campo. Si procede, dunque, allo spostamento di 60.000 prigionieri nei campi di Birkenau, Ravensbrück, Bergen-Belsen, Dachau, Buchenwald, Flossenbürg, Mauthausen, Sachsenhausen e Stutthof. 1689 degli ultimi 2038 deportati, arrivati col convoglio partito da Theresienstadt, finiscono direttamente nelle camere a gas. Fallito il tentativo di trovare un accordo con gli alleati, a novembre Heinrich Himmler, ministro dell’interno del Reich, da ordine di bloccare le gassazioni, di evacuare il campo e distruggere i forni crematori per cancellare ogni traccia dell’eccidio. All’ultimo appello…